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Archive for agosto, 2011

Simona Ventura e quelle parole che fanno rabbrividire

mercoledì, agosto 31st, 2011

Vuoi o non vuoi, è stata (anche) la sua estate. Il passaggio dalla Rai a Sky, dove ha portato il format che da anni la vede protagonista indiscussa (X-Factor), poi l’intervista a Vanity Fair in cui ha sparato autentiche cannonate contro dirigenti ed ex colleghi del servizio pubblico. Ma non è finita qui, perchè se al peggio non c’è mai fine, allora Simona Ventura ha tenuto in caldo la frase ad effetto, quella per il gran finale che – però – ha provocato le ire dei telespettatori e perfino dei suoi sostenitori.

«Da circa un anno riflettevo sul fatto che ero appesantita dai tre programmi Rai in contemporanea: “L’isola dei famosi”, “Quelli che il calcio” e appunto “X Factor”. Cominciavo a pensare che potevo fermarmi, ma di mezzo c’erano i mutui», ha detto “Super Simo” durante una conferenza stampa. Apriti cielo. Gli internauti si sono scatenati, tanto da creare una fan page su Facebook (https://www.facebook.com/group.php?gid=226283116672&ref=ts#!/pages/La-Ventura-Fatico-ad-arrivare-a-fine-mese-per-via-dei-mutui-Vergognati/140245659403616) in cui se ne leggono di tutti i colori.

Parole, quelle di una delle conduttrici più amate del tubo catodico, che suonano davvero in modo stonato. Il Governo, due giorni fa, ha modificato per la terza volta la manovra economica, che nel triennio 2011/2014 vedrà sacrifici e tagli indiscriminati a cittadini e pubblica amministrazione. Lei, che in Rai percepiva quasi due milioni di euro annui, farebbe bene a tacere. Ma in questo paese, ahinoi, si lamentano sempre i privilegiati.

“Calcio totale”: Manchester capitale del calcio, in Spagna volano Real e Barça

martedì, agosto 30th, 2011

Mentre i Paperoni della Serie A italiana scioperano, in giro per l’Europa si gioca e si segna tanto. In Inghilterra come in Spagna, in Germania come in Francia. Manchester si trasforma, in un weekend, nella nuova capitale del calcio, con United e City che segnano 13 gol in due e mantengono la testa della classifica. Cominciano i giochi anche in Spagna, dopo l’accordo raggiunto fra Lfp ed Afe: il Real Moudrid segna 6 gol al malcapitato Saragozza, il Barcellona risponde mostrando la “manita” al Villarreal.

INGHILTERRA – Come detto, è Manchester il centro di gravità della Premier League. Gli uomini di Alex Ferguson umiliano con un inedito 8 a 2 l’Arsenal, giustiziere dell’Udinese nei preliminari di Champions League. Rooney mette a segno una tripletta, Young una doppietta, costringendo i Gunners a pagare – come “risarcimento” per la figuraccia – una trasferta ai tifosi accorsi all’Old Trafford. Sull’altra sponda, quella del City, il copione è lo stesso. La quaterna di Dzeko e il sigillo finale di Agüero archiviano la pratica Tottenham. Fanno sul serio anche Liverpool, Chelsea, Wolverhampton e Newcastle, che formano il quartetto posizionato a quota 7. I Reds hanno la meglio del Bolton (3 a 1), mentre gli uomini di Villas Boas superano con qualche apprensione (l’infortunio di Drogba, finito in ospedale con una commozione cerebrale) il Norwich. Il Newcastle batte 2 a 1 il Fulham, mentre il Wolves non va oltre lo 0 a 0 contro l’Aston Villa. Questi i risultati delle altre sfide: WBA-Stoke City 0 a 1; Wigan-QPR 2 a 0; Blackburn-Everton 0 a 1 e Swansea-Sunderland 0 a 0.

FRANCIA – Il Montpellier resta capolista (9 punti), malgrado la sconfitta subita sul campo del Lione, che sale al secondo posto, a quota 8. Comincia a prendere quota anche il PSG, che vince in trasferta sul campo del Tolosa e si porta a soli due punti dal comando. I parigini sono in compagnia di Rennes (3 a 2 contro il Caen), Sochaux (2 a 1 al Saint-Etienne), Lille (3 a 2 ad un Marsiglia sempre più in crisi) e Lorient (2 a 1 al Nancy). Un piccolo balzo in avanti lo compie anche il Dijon, che conquista i tre punti sul campo dell’Èvian e raggiunge il Caen a 6 punti. Arriva contro il Valenciennes il successo esterno del Bordeaux, mentre l’Auxerre cala il poker contro l’Ajaccio. Nizza-Brest termina a reti bianche.

GERMANIABayern Monaco, Schalke 04 e Werder Brema sono il terzetto di testa della Bundesliga. Grazie alla tripletta di Mario Gòmez, i bavaresi vincono in casa del Kaiserslautern penultimo in classifica, mentre il solito, eterno Raul, regala i tre punti alla squadra di Gelsenkirchen, che supera 1 a 0 il Borussia Mönchengladbach. Grazie ad Arnautovic e Rosenberg, invece, il Werder vince in rimonta contro l’Hoffenheim, passato in vantaggio con Firmino. L’Hannover perde la possibilità di balzare al comando non andando oltre il pari contro il Mainz; lo stesso destino tocca anche ai campioni in carica del Borussia Dortmund, fermati sullo 0 a 0 dal Leverkusen. Spettacolo e gol ad Amburgo, dove la squadra di casa (fanalino di coda) perde 4 a 3 contro il Colonia di Lukas Podolski. Il Friburgo vince 3 a 0 contro il Wolfsburg, Norimberga ed Hertha Berlino 1 a 0 contro – rispettivamente – Augsburg e Stoccarda.

SPAGNA – La Liga parte con il botto, e non poteva essere altrimenti. Sono 30 i gol segnati nel primo weekend di campionato. Diciotto solo quelli concentrati fra Saragozza, Barcellona e Valencia. Contro gli uomini di Aguirre, il Real Madrid mette a segno 6 gol, firmati da Ronaldo (tripletta), Marcelo, Xabi Alonso e dal ritrovato Kakà, il cui destino sembra essere ancora legato ai Blancos. Se Mourinho parte col botto, Guardiola non sta a guardare. Contro un avversario molto più ostico, il Villarreal, i blaugrana escono dal campo con in tasca un sonoro 5 a 0, messo a segno da Messi (doppietta), Fàbregas, Thiago Alcantara e Sànchez. Sarà, anche quest’anno, un campionato a due? Possibile, ma per ora c’è anche il Valencia, che con una clamorosa rimonta ha la meglio (4 a 3) del Racing Santander (tripletta di Soldado e Rami). Bene, in questa prima giornata, anche Siviglia (2 a 1 al Màlaga), Maiorca (1 a 0 sull’Espanyol), Betis Siviglia (1 a 0 a Granada) e Real Sociedad (2 a 1 sul campo dello Sporting Gijòn). Finiscono in parità Getafe-Levante, Athletic Bilbao-Rayo Vallecano (entrambe 1 a 1) e Atlètico Madrid-Osasuna (0 a 0).

“Calcio totale”: United e City già regine di Premier, in Francia vince il Psg

mercoledì, agosto 24th, 2011

Secondo appuntamento con “Calcio totale”, la rubrica de Il mercante di notizie che offre a tutti i lettori una panoramica su quanto accade nei principali campionati di calcio d’Europa. Anche quello appena trascorso è stato un fine settimana ricco di emozioni, gol e sorprese. Partiamo con ordine, cominciano dalla Premier League.

INGHILTERRA – Siamo solo alla seconda giornata, ma una cosa è certa: le due squadre di Manchester saranno assolute protagoniste di questo torneo. Senza nulla togliere alle altre – per carità – va detto però che United e City dimostrano organici spaventosi e milioni di sterline nel portafogli di cui attualmente nessun’altra società dispone (compreso il Chelsea di Abramovich). All’Old Trafford i Red Devils superano con un secco 3 a 0 il malcapitato Tottenham, che si arrende sotto i colpi di Welbeck, Anderson e il solito Rooney. Anche il City di Mancini segna tre gol, ma deve faticare più del dovuto contro il coriaceo Bolton, che esce sconfitto di misura (3 a 2) dal Reebok Stadium. Il Liverpool espugna l’Emirates Stadium di Londra: l’Arsenal – che dopo Fabregas perde anche Nasri, passato ai Citizens – perde 2 a 0 e sembra cominciare a mettere in archivio l’era Wenger. Sorride, invece, Villas Boas: il suo Chelsea ha la meglio del WBA, ma mentre lo scorso anno la sfida fra Ancelotti e Di Matteo era terminata 6 a 0 per l’ex allenatore del Milan, quest’anno i Blues devono accontentarsi di un 2 a 1 conquistato in rimonta. Sorridono anche Newcastle (1 a 0 al Suderland), Aston Villa (3 a 1 in casa contro il Blackburn), Wolverhampton (2 a 0 sul Fulham) e QPR, alla sua prima vittoria dopo il ritorno nella massima serie. I tre punti arrivano sul campo dell’Everton: decide un gol di Smith al 31’ del primo tempo. Pareggi nelle sfide fra Norwich e Stoke City (1 a 1), e fra Swansea e Wigan (0 a 0).

FRANCIA – Nel weekend che vede la prima vittoria in campionato del Psg, a fare notizia è il terzo successo consecutivo del Montpellier, che conquista così la testa provvisoria della Ligue1. Il 4 a 0 finale contro il più quotato Rennes porta le firme di Belhanda, Dernis e Camara (2). Ma in una classifica che sembra completamente capovolta rispetto a quella finale della passata stagione, ecco anche la strana coppia formata da Tolosa e St. Etienne, che riescono a raccogliere un solo punto a testa contro Nizza e Marsiglia. I campioni in carica del Lille conquistano invece la prima vittoria stagionale ai danni del Caen, che rimane comunque agganciato al terzetto di testa. Come dicevamo, però, anche il Paris Sg mette in cascina il primo successo dell’era Leonardo. Nel 2 a 1 finale contro il Valenciennes è decisivo l’ingresso di Pastore, pagato la bellezza di 42 milioni di euro dal Palermo. Bene anche Menez. Diversi i segni X in schedina: 1 a 1 in Bordeaux-Auxerre, Brest-Lione e Ajaccio-Evian (più quelli elencati in precedenza), mentre prevale il 2 in Nancy-Sochaux e l’1 in Digione-Lorient.

GERMANIABorussia Mönchengladbach e Hannover guidano, con 7 punti, la classifica della Bundesliga dopo la terza giornata. Se per la squadra della Bassa Sassonia si tratta di una conferma, visto il quarto posto del 2009/2010, la compagine di Lucien Favre è l’autentica rivelazione di questo inizio di campionato, dopo il rischio retrocessione della passata stagione (da registrare, questa settimana, il sonoro 4 a 1 al Wolfsburg). Alle spalle della coppia di testa spunta un settebello formato da Bayern Monaco (che schianta 5 a 0 l’Amburgo), Schalke 04 (pirotecnico 4 a 2 con il Mainz), Werder Brema (spettacolare 5 a 3 in casa con il Friburgo), Borussia Dortmund (2 a 0 sul Norimberga), Hoffenheim (2 a 0 esterno contro l’Augsburg), Mainz e Leverkusen (1 a 0 a Stoccarda). Hannover-Hertha Berlino e Colonia-Kaiserslautern finiscono entrambe 1 a 1.

SPAGNA – Lo sciopero decretato dall’Afe, il sindacato dei calciatori, ha provocato lo slittamento dell’inizio del campionato di due settimane. Al centro della contesa fra i rappresentanti dei calciatori e la federazione c’è il pagamento degli stipendi ad alcuni tesserati non ancora avvenuto da parte di numerose società. La cifra è di circa 50 milioni di euro. Intanto, continuano a tenere banco le vicende legate a Josè Mourinho. Dopo il colpo proibito a Villanova – vice di Pep Guardiola – nella finale di ritorno della Supercoppa di Spagna vinta dal Barcellona 3 a 2, l’ex tecnico del Real Madrid ha prima annunciato per bocca del suo portavoce l’addio alla Casa Blanca, per poi fare marcia indietro: «Resto dove sono».

“Calcio totale”: ecco la nuova rubrica de “Il mercante di notizie”

lunedì, agosto 15th, 2011

Primo appuntamento con “Calcio totale”, la nuova rubrica che parte da questa settimana su Il mercante di notizie. Di cosa si tratta, in sostanza? Di una panoramica sui cinque campionati più importanti d’Europa: Italia, Spagna, Germania, Francia e Inghilterra. In attesa che si comincino a giocare Serie A e Liga spagnola – malgrado le minacce di sciopero che rischiano di fermare l’inizio dei due tornei – questa settimana è scesa in campo la Premier League, e non sono mancate le sorprese. Bundesliga e Ligue1, invece, sono già alla seconda giornata, con classifiche al momento ancora incerte rispetto alle previsioni iniziali. Reggetevi forte, si parte!

INGHILTERRA – Una prima giornata, quella di Premier League, che ha già regalato sorprese. A cominciare dai risultati delle big: hanno vinto solo le due squadre di Manchester, vere favorite per la vittoria del titolo. Grazie a Rooney e Young lo United è riuscito a superare la resistenza del West Bromwich, malgrado l’erroraccio dell’estremo difensore De Gea in occasione del pareggio di Long. Il City di Roberto Mancini, invece, ha calato il poker contro lo Swansea (prossimo all’acquisto dell’ex juventino Trezeguet): il vero protagonista della gara è stato Sergio Agüero, autore di una doppietta e del passaggio per il terzo gol dello spagnolo Silva (l’altra marcatura dei Citizens porta la firma di Dzeko). Pareggiano l’Arsenal, prossimo avversario dell’Udinese nel preliminare di Champions League (intanto è ufficiale: Fabregas va al Barcellona e a breve potrebbe salutare anche Nasri, direzione Chelsea) che non va oltre l’1 a 1 contro il Newcastle; il Chelsea, che impatta 0 a 0 contro lo Stoke City, e il Liverpool, fermato ad Anfield Road dal Sunderland (1 a 1). Segno X anche in altri due match: Fulham-Aston Villa, terminata a reti bianche, e Wigan-Norwich, finita 1 a 1. Belle e importanti le vittorie esterne per Wolverhampton e Bolton, che superano rispettivamente Blackburn (1 a 2) e QPR (0 a 4, rovinando il ritorno nella massima divisione dopo quindici anni a Briatore e soci). Rinviata, per gli incidenti avvenuti nei giorni scorsi a Londra, Tottenham-Everton.

FRANCIA – Continua a deludere il Paris Saint-Germain, bloccato a Rennes sull’1 a 1 (Leonardo continua a pensare ancora ad Ancelotti, e chissà che alla fine il matrimonio non si faccia sul serio), ma la notizia della settimana è la caduta del Lille campione in carica, battuto 1 a 0 in casa dalla rivelazione Montpellier (in testa alla classifica insieme a Tolosa, Caen e St. Etienne). Anche Marsiglia e Lione, seconda e terza classificata della passata stagione, faticano a decollare: gli uomini di Deschamps inciampano ad Auxerre (2 a 2), mentre il Lione fa 1 a 1 con il neopromosso Ajaccio. L’altra sorpresa di questo inizio di stagione è il Caen, che dopo aver superato nel primo turno il Valenciennes (che pareggia 0 a 0 con il Brest) archivia pure la pratica Sochaux (1 a 2). Pareggio per 1 a 1 in Lorient-Bordeaux, mentre il Tolosa ha la meglio di un’altra Cenerentola del campionato, il Dijon, e il St. Etienne del Nancy (1 a 0) Prima vittoria in campionato, infine, per l’Evian, terza e ultima squadra proveniente dalla Ligue2.

GERMANIA – Pure qui, a perdere per la prima volta in campionato, sono i detentori del Meisterschale. Il Borussia Dortmund, sconfitto in casa dell’Hoffenheim (era già accaduto lo scorso anno, e con lo stesso risultato, 1 a 0), lascia momentaneamente la testa della classifica ad Hannover e Mainz. Le due squadre rivelazione della scorsa Bundesliga vincono entrambe fuori casa: a Norimberga i primi (1 a 2), a Friburgo i secondi (con il medesimo finale). Risorge anche il Bayern Monaco, cha ha la meglio del Wolfsburg, e il Leverkusen (vittoria di misura sul Werder Brema), mentre la tripletta dell’ex milanista Huntelaar permette allo Schalke 04 di schiantare il Colonia, alla seconda sconfitta consecutiva. Pareggi in Borussia Mgladbach-Stoccarda, Kaiserslautern-Augsburg (entrambe 1 a 1) e Amburgo-Hertha Berlino (2 a 2).

SPAGNA – In attesa del campionato – che dovrebbe iniziare il prossimo 21 agosto, ma che potrebbe slittare per via dello sciopero indetto dall’Afe (il sindacato dei calciatori) – domenica 14 agosto è andata in scena l’andata della finale di Supercoppa fra Real Madrid e Barcellona. Gara terminata 2 a 2, grazie ai gol di Özil e Xabi Alonso per le Merengues, e di Villa e Messi per gli ospiti. Il ritorno si giocherà mercoledì sera al Camp Nou.

Punto per punto, ecco la manovra economica del Governo

sabato, agosto 13th, 2011

Quarantacinque miliardi e mezzo di euro ripartiti in due anni: 20 miliardi nel 2012 e i restanti 25,5 nel 2013. A tanto ammonta il peso della manovra che il Consiglio dei Ministri ha varato all’unanimità nella serata di venerdì 12 luglio per arrivare al pareggio di bilancio entro il 2013, come chiesto dalla Banca Centrale Europea. Un provvedimento «lacrime e sangue», ricco di “tagli”: dai costi della politica (finalmente) alla cancellazione delle provincie con meno di 30.000 abitanti, passando per la tassazione per i redditi oltre i 90 e 150.000 euro (rispettivamente del 5 e 10%) e l’accorpamento di 1.970 piccoli comuni. Vediamo in dettaglio tutti i contenuti del decreto legge messo nero su bianco dall’Esecutivo.

CONTRIBUTO DI SOLIDARIETÀ – Nella conferenza stampa che ha tenuto insieme a Tremonti appena concluso il Cdm straordinario per il varo della manovra, Berlusconi ha detto: «Il mio cuore gronda sangue. Il vanto mio e del Governo era quello di non aver mai messo le mani nelle tasche degli italiani. La situazione internazionale, però, è cambiata. Siamo addolorati ma soddisfatti». E allora ecco il primo provvedimento: il cosiddetto “contributo di solidarietà”. In sostanza si tratta di una ritenuta, che il datore di lavoro verserà allo stato dopo averla trattenuta dagli stipendi dei lavoratori che superano i 90 e 150 mila euro annui, e che sarà rispettivamente del 5 e del 10% (per ciò che riguarda i dipendenti pubblici). Per i liberi professionisti, invece, era stata paventata un’addizionale Irpef (Imposta sul reddito delle persone fisiche) che avrebbe colpito le aliquote più alte (quella del 41% e del 43%), ma la stessa è stata poi annullata. In questo modo dovrebbe entrare nelle casse dello stato circa un miliardo di euro.

NUOVE IMPOSTE – A parte, comprensibilmente, i titoli di Stato, per tutte le rendite finanziarie il decreto stabilisce un’aliquota di tassazione unica pari al 20%. La tassa sui depositi bancari scende quindi di sette punti percentuali (era al 27%), mentre salirà dal 12,5% il “capital gain“, ovvero la tassa da versare sul differenziale (in positivo) dei titoli azionari. Aumenteranno le tasse sui giochi e le accise su carburanti e tabacco, ed in più verrà istituita una nuova “Robin Hood Tax” a carico delle società energetiche. Il tutto porterà ad un rientro di circa due miliardi di euro.

PREVIDENZA E IMPIEGO – Non sono state toccate le pensioni, così come voluto dalla Lega Nord. Viene però anticipato al 2016 (e non più al 2020) il progressivo innalzamento a 65 anni dell’età pensionabile per le donne che lavorano nel settore privato, che sarà completato entro il 2027. Per i lavoratori della pubblica amministrazione il Trattamento di fine rapporto (Tfr) viene posticipato di due anni (ma solo per coloro che optano per il pensionamento anticipato), e le promozioni bloccate prima della fine del rapporto stesso. Attenzione anche alla tredicesima: se le pubbliche amministrazioni non rispettano gli obiettivi di riduzione della spesa previsti la stessa verrà bloccata. Sul fronte scuola saranno assunti 30.300 docenti e 36.000 unità del personale amministrativo, sia tecnico che ausiliario.

I TAGLI AI COSTI DELLA POLITICA – «Sono stati forse eccessivi ma determinati dal confronto con l’opinione pubblica», ha detto il Premier parlando del taglio ai costi della politica. Cosa prevede? Si parte dall’accorpamento dei Comuni con meno di 8.500 abitanti (sono 1.500), ed in più saranno abolite le provincie con meno di 30.000 abitanti (34). Ci sarà inoltre uno stop ai doppi incarichi (chi vuole portare avanti la propria attività vedrà la propria indennità ridotta del 50%) e l’obbligo di volare in “economy class” per tutti gli eletti. Infine, ci saranno anche dei nuovi limiti al numero di assessori provinciali e comunali. I posti che “salteranno” saranno 54.000 – ma il personale andrà comunque ricollocato – mentre l’introito sarà pari a 8,5 miliardi di euro.

ENTI LOCALI E MINISTERI – Tocca a loro pagare il prezzo più alto della manovra: meno 9,5 miliardi fra il 2012 e il 2013. Solo il prossimo anno i Comuni riceveranno 1,7 miliardi di euro in meno, le Province 700 milioni e le Regioni 3,6. Con il decreto sarà anticipato al 2012 il Federalismo fiscale, che consentirà ai Comuni di riempire le tasse con la nuova IMU (Imposta Municipale Unica). Critico il Governatore della Lombardia Formigoni: «Così il Federalismo è morto, inconsistente, insussistente». Anche ai Ministeri toccherà tirare la cinghia: meno 6 miliardi nel 2012 e altri 2,5 nel 2013 (i tagli non saranno lineari: per conoscere con precisione le detrazioni bisognerà aspettare la Legge di Stabilità).

MERCATO DEL LAVORO – Viene introdotto nel codice penale il reato di “intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro”, che sarà punito con una reclusione dai 5 agli 8 anni, mentre le festività laiche saranno spostate alle domeniche: stop quindi a 25 aprile, 1 maggio e 2 giugno. Saranno poi rivisti i criteri per le pensioni di invalidità e gli assegni di reversibilità.

FISCO E LIBERALIZZAZIONI – I titolari di negozi e attività devono ricordare di emettere lo scontrino fiscale o la fattura. Pena: la chiusura immediata del locale (finora si andava incontro ad una sanzione amministrativa). Mossa fatta per combattere ancora di più l’evasione fiscale. L’altra introduzione è quella di un’ulteriore tracciabilità di tutte le transazioni superiori ai 2.500 euro, con comunicazione all’Agenzia delle Entrate delle operazioni per le quali è prevista l’applicazione dell’Iva. Capitolo liberalizzazioni: non vengono toccati né l’esame di Stato né la struttura degli Ordini, come richiesto dal Comitato Unitario dei Professionisti (Cup), ed in più si incentiverà un accesso libero alle professioni, con l’obbligo di formazione ed un equo compenso per chi svolge un tirocinio.

Vuoi fare un colloquio di lavoro? Paga 100 euro

giovedì, agosto 11th, 2011

Il mondo è sull’orlo del precipizio. L’America ha rischiato per la prima volta nella sua storia il default, poi come una mazzata fra capo e collo è arrivato il dowgrade di Standard & Poor’s, che ha avuto conseguenze spaventose sui mercati. Anche la Francia (mercoledì si era diffusa la notizia di un possibile declassamento da parte di Moody’s e Fitch, poi smentito) e addirittura la Germania sono a rischio, malgrado le loro economie siano messe meglio – ma non troppo – della nostra. Dal punto di vista interno, ad aggravare la situazione, c’è il fatto che la sterile manovra varata dal Governo ha bisogno quotidianamente di essere monitorata e corretta.

Ebbene, in questo scenario apocalittico c’è chi ha pensato astutamente di disincentivare ragazzi e ragazze che cercano un’occupazione. In che modo? Facendo pagare loro il colloquio di lavoro. Si, avete capito bene: oltre che di spirito d’iniziativa, buona volontà e un vestiario adeguato, dovete presentarvi all’appuntamento con una banconota da 100 euro in mano per poter sostenere il colloquio con il capo d’azienda o con un suo consulente. Poi sta a lui scegliervi o meno (ma intanto i soldi li ha messi in tasca). Quanto appena raccontato accade a Milano, alla Alessandro Proto Consulting, società che opera nel campo della consulenza finanziaria e immobiliare.

«È una scelta strategica per operare una prima scrematura fra i candidati – dice il presidente Alessandro ProtoIn media ricevo 10-15 curriculum al giorno, contatto ragazzi dal profilo brillante ma che scopro poco ambiziosi durante il colloquio, per nulla intraprendenti o addirittura impreparati sulla mission della società». A questo punto ci si domanda quale sia la risposta dei candidati, e Proto risponde: «Positiva, direi: su dieci ragazzi contattati, cinque hanno accettato di pagare il colloquio, e di questi tre sono stati assunti». Quindi, a conti fatti, sono 200 euro guadagnati in modo pulito, senza che poi il candidato sia stato assunto. In conclusione va specificato che, da bravi economisti, vi rilasciano pure la ricevuta: sono davvero persone perbene, non c’è che dire.

Norvegia, Breivik agì sotto l’effetto di stupefacenti

lunedì, agosto 8th, 2011

Dalla Norvegia continuano ad arrivare informazioni e dettagli sulla strage del 22 luglio scorso compiuta da Anders Behring Breivik, il fondamentalista cattolico e anti-islamista che ha ucciso 77 persone fra Oslo e Utoya.

In un’intervista al quotidiano VG, l’avvocato del killer Geir Lippestad ha reso noto che nel sague del 32enne sono state trovate tracce di sostanze stupefacenti. «I risultati non sono definitivi – ha precisato il legale – ma il mio assistito ha detto che aveva preso un cocktail di medicine».

Secca è arrivata la replica del procuratore Christian Hatlo: «Si tratta di droga». Il magistrato ha poi aggiunto come Breivik, interrogato per oltre trenta ore, continui a dichiarare di aver eseguito gli attacchi da solo.

La calda estate di Angelino

giovedì, agosto 4th, 2011

Con la nomina di Francesco Nitto Palma al ministero della Giustizia, Angelino Alfano potrà concentrarsi su un obiettivo che appare difficile da raggiungere: ridare credibilità al Pdl. Ce la farà? I nodi spinosi sono molti, e le sette “parole magiche” pronunciate dal neo segretario potrebbero non bastare.

Silvio Berlusconi ha puntato tutto su di lui. Lo ha definito «un uomo generoso, leale, un ragazzo intelligente che non mente mai». Ha fatto di più: in un’intervista a Repubblica, giornale non certo “amico”, il Cavaliere è addirittura arrivato ad investirlo ufficialmente come suo successore, convincendo e al tempo stesso scontentando alcuni dei suoi fedelissimi. Nelle sue mani, dunque, Angelino Alfano ha le chiavi di una macchina che tre anni fa sembrava poter superare a pieni voti tutti i crash test, ma che ora si ritrova con qualche ammaccatura di troppo e qualche componente da sostituire. Nel giorno della sua nomina (per acclamazione), lo scorso primo luglio, il neo segretario politico del Pdl ha parlato chiaro, impostando il suo discorso intorno a sette concetti chiave da cui intende ripartire. Un mese e mezzo dopo, a che punto siamo?

ONESTÀ E SANZIONI – «Dobbiamo lavorare perché il Pdl diventi un partito degli onesti. E visto che è un nuovo inizio, va detto che non tutti lo sono». Nel pronunciare queste parole Alfano ha stupito molti. Certo, nel mezzo l’ex ministro della Giustizia ha tenuto a ricordare che Berlusconi è «un perseguitato dalla giustizia», ma sentire che non tutti nel Popolo della Libertà sono scevri da colpe non è cosa di tutti i giorni. Alle parole, per ora, non sembrano essere seguiti i fatti. Se per ridare vigore al partito, e ad un classe politica che a destra e a sinistra sembra colpita quotidianamente dagli scandali, il punto di partenza è il cosiddetto “processo lungo” (che ha passato l’esame del Senato e verrà calendarizzato a settembre alla Camera) allora non poteva esserci inizio peggiore. Nel mezzo ci sono lo scandalo P4, che vede coinvolto il deputato Alfonso Papa, arrestato il venti luglio dopo il parere favorevole della Camera; quello che riguarda l’ex braccio destro del ministro dell’Economia Tremonti Marco Milanese, che ha screditato in maniera non troppo indiretta anche il titolare di via XX Settembre; infine, l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa mossa nei confronti del titolare dell’Agricoltura Saverio Romano, per cui la procura di Palermo ha chiesto il rinvio a giudizio. Il rinnovamento paventato da Alfano deve cominciare facendo luce su zone d’ombra evidenti. Un conto è il garantismo, un altro l’impunità.

MERITO – Parola spesso utilizzata impropriamente dalla nostra classe dirigente (non solo a livello politico), è entrata nel vocabolario personale del nuovo segretario del centro-destra. «Bisogna valorizzare il merito e il talento – ha sottolineato Alfano – altrimenti non vincono i migliori. Il partito deve saper offrire a un giovane consigliere provinciale o a un delegato la possibilità di diventare segretario, come accaduto a me». E come si mette in pratica un concetto tanto nobile quanto difficile da realizzare? In un solo modo: cambiando la legge elettorale. Uno dei capisaldi della Legge Calderoli, meglio conosciuta come Porcellum, è quello delle liste bloccate: gli elettori non possono esprimere le loro preferenze perché le scelte sui candidati le fanno i partiti. Con un ritorno al Mattarellum, o con l’introduzione di un sistema maggioritario a doppio turno, ai cittadini verrebbe data la possibilità di tornare ad esercitare un vero diritto di voto, scegliendo coloro che vengono ritenuti meritevoli di rappresentare la cosa pubblica.

PARTECIPAZIONE – Degli elettori, certo, ma anche di tutte le forze moderate e del Terzo Polo, con cui poter costruire un nuovo progetto in vista delle elezioni del 2013. Al popolo del Pdl, in una lettera pubblicata sul sito del partito in data 29 luglio, Alfano ha chiesto «suggerimenti per migliorare quanto di buono è già stato fatto in questi anni». C’è però bisogno di qualcosa di più, di una «rivoluzione culturale, molto difficile in un partito che ospita correnti, cordate e gruppi di potere sin qui tenuti insieme dal leader unico», come ha sottolineato di recente lo stimato politologo Alessandro Campi. Pensiero condivisibile, e anche in questo caso Alfano avrà il suo bel da fare. Capitolo alleanze: l’annuncio della nascita, a settembre, della Costituente popolare per riunire tutti i moderati italiani e dare vita ad un partito di ispirazione liberale e riformista fondato sui valori del PPE potrebbe fare gola a Pierferdinando Casini e Gianfranco Fini. Se il leader Udc ha chiesto al neo segretario di «riflettere e cogliere l’opportunità di voltare pagina», non chiudendo di fatto le porte ad un futuro insieme (la condicio sine qua non sono comunque le dimissioni di Berlusconi), il Presidente della Camera non sembra deciso a tornare nell’alveo del Pdl. Per Fini fare un passo indietro significherebbe ammettere il fallimento di Futuro e Libertà, demolendo la propria credibilità a vantaggio del Premier. Dati alla mano, alle urne il Terzo Polo (di cui fanno parte anche Api ed Mpa, ndr) raccoglierebbe oggi il 12 per cento dei voti (dati ISPO/C.C. Management S.r.l.): una percentuale rilevante per comporre il nuovo scacchiere della politica italiana.

PASSIONE – Quella che Alfano ha mostrato nel giorno della sua nomina ha spinto Adolfo Urso, Andrea Ronchi e Giuseppe Scalia a lasciare Fli per abbracciare la nascita della Costituente popolare citata pocanzi. All’ex ministro per le Politiche comunitarie è stato assegnato un posto nel board del Partito Popolare Europeo e il ruolo di responsabile organizzativo dell’intero progetto. Urso, invece, avrà il compito di coordinare le sei fondazioni già riconosciute dal PPE (Fare Futuro, Magna Charta, Liberal, Res Publica, Fondazione Sturzo e Popolari Europei di Franco Frattini) elaborando le tesi per un documento unitario in vista del congresso di Marsiglia a fine anno. Attenzione, però, agli attuali alleati, che in forme diverse stanno manifestando il proprio malessere. La Lega Nord lo ha fatto più volte nel corso degli ultimi mesi: prima parlando di stanchezza per le «sberle» prese dopo la disfatta alle Amministrative e ai referendum; poi con la votazione a favore dell’arresto di Papa; infine, portando avanti lotte intestine per l’apertura delle sedi ministeriali al Nord. Tutti accadimenti che hanno incrinato i rapporti con l’alleato di sempre. Se Alfano e Maroni rappresentano il futuro, il presente è ancora legato alla coppia Berlusconi-Bossi. E non è detto che i due continuino ad andare d’amore e d’accordo. C’è chi nel Pdl arriva, ma anche chi se ne va. Dopo Gianfranco Miccichè, pochi giorni fa è stata la volta di Ugo Cappellacci: da sempre legato a doppio filo a Berlusconi, il presidente della regione Sardegna ha riconsegnato la tessera perché «prima di tutto ci sono da difendere gli abitanti della mia terra, che il Governo ha umiliato».

REGOLE E PRIMARIE – Due parole che possono e devono essere trattate assieme. Perché le nuove regole sono (anche) quelle che nel centro-destra portano per la prima volta all’utilizzo di uno strumento finora “proprietà” dell’opposizione. Le hanno proposte Berlusconi e Alfano in persona, poi il Premier ha stupito tutti nominando il neo segretario come il candidato Pdl alle prossime elezioni. Lui ha rispedito il gentile regalo al mittente («nel 2013 avremo ancora bisogno, con gioia, della leadership di Berlusconi»), aprendo la corsa a quelle che preferisce chiamare «elezioni popolari». Come di consueto, quando si introduce una novità di simile portata, ecco nascere il fronte dei favorevoli e quello dei contrari. Fra i primi vanno annoverati il presidente della Lombardia Formigoni, il sindaco di Roma Alemanno e il ministro degli Esteri Frattini. Nel girone dei contrari, invece, spicca il titolare dei Trasporti Matteoli, che in una recente intervista al Corriere della Sera ha dichiarato: «Finora le primarie non sono state altro che una dimostrazione della debolezza dei partiti che non sono in grado di decidere da soli cosa fare». Intanto, con una proposta di legge presentata alla Camera e al Senato da Fabrizio Cicchitto e Gaetano Quagliariello, la maggioranza lavora perché il ricorso alle primarie diventi obbligatorio e regolamentato per i partiti, ma solo ed esclusivamente per i vertici degli enti locali (non per la scelta della leadership, quindi). A quelle del Popolo della Libertà, nel frattempo, potranno partecipare solo i tesserati, in modo da evitare eventuali infiltrazione esterne. Fra settembre e ottobre dovrebbero essere messe nero su bianco le regole definitive, in modo da arrivare a novembre alla scelta dei leader locali.