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Il linguaggio obsoleto di Berlusconi

domenica, settembre 18th, 2011

Facciamoci una domanda e diamoci una risposta: come riuscì Silvio Berlusconi, nel lontano 1994, a vincere le elezioni? Ponendosi come uomo nuovo, come il salvatore della patria dopo la bufera di Tangentopoli, questo è acclarato. Ma lo fece anche con uno strumento che era stato sì utilizzato fino ad allora dai grandi leader, ma che lui seppe tagliare e adattare a memoria di forma: il lessico, la retorica. Berlusconi colpì gli elettori con una sola frase: «Scendo in campo», disse (da presidente del Milan, ndr) davanti alla telecamera, quasi a voler portare i telespettatori ad immaginare un gladiatore che tutto solo combatte contro animali inferociti in una grande arena.

Nel corso degli anni il Presidente del Consiglio ne ha fatte e dette tante: le bordate ai tanto odiati comunisti, i ripetuti attacchi alla magistratura politicizzata, le promesse di non mettere mai le mani nelle tasche degli italiani (poi non mantenuta) e via discorrendo. Chi lo ha sempre seguito e votato ha continuato lungo il suo cammino, in particolare dopo il tragico biennio di governo Prodi (2006/2008) che niente ha lasciato se non litigi e accozzaglie partitiche.

Oggi, però, qualcosa è cambiato. I fedelissimi seguono ancora Berlusconi, ma chi prima lo ha votato perchè era quell’uomo nuovo di cui abbiamo parlato in precedenza ora non pensa minimamente a compiere lo stesso errore. Quello che stiamo leggendo sui giornali in questi giorni (le telefonate con Tarantini, le escort, le feste e gli accordi con le invitate a Palazzo Grazioli ed Arcore per future ubicazioni in programmi televisivi) mostrano un premier ormai destinato alla panchina.

«La valanga di intercettazioni uscite fanno male a me come al Paese», ha detto il Cavaliere. Sbagliato, fanno bene al paese e male a lui, perchè ci mostrano il suo vero volto. E ancora: «Io non ho commesso nessun reato». Sicuro? A casa mia quanto accadeva nelle sue residenze si chiama sfruttamento della prostituzione. Lui era solo l’”utilizzatore finale“? No, errore, perchè Berlusconi sapeva e quindi almeno un’accusa di favoreggiamento è d’obbligo. «Io ho la maggioranza, e sia chiaro che non ho alcuna intenzione di dimettermi»: grazie, sennò lo processano e vediamo che fine farà, quando non potrà più utilizzare l’istituto del legittimo impedimento. E poi il gran finale: «Ho fatto cose che farebbero tutti». Altra balla: l’Italia è un paese migliore che merita di meglio. Speriamo che il signor Silvio Berlusconi lo capisca il prima possibile e che faccia un passo indietro. Ecco un’altra cosa che ci farebbe bene.

Povera Patrizia, ora anche lei è “vittima del sistema”

sabato, luglio 16th, 2011

Era l’estate del 2009. Una stagione calda per la politica italiana non per clamorosi ribaltoni nelle aule parlamentari, ma per ciò che si scoprì accadeva nel “lettone” di Silvio Berlusconi. Al centro della scena lei, Patrizia D’Addario, escort pugliese che raccontò delle notti passate a Palazzo Grazioli in compagnia del Presidente del Consiglio, portando gelosamente con sè anche le registrazioni ambientali dei loro incontri.

Patrizia divenne la star della sinistra, la donna venuta dal Mezzogiorno che avrebbe finalmente posto fine al “regime” berlusconiano. Così non è stato: Berlusconi è rimasto al suo posto, malgrado gli altri scandali che lo abbiano travolto (in questo paese la “questione morale” non è più di casa, o forse non lo è mai stata, ndr), mentre di Patrizia, eccezion fatta per qualche serata qua e là nelle discoteche italiane e non, si sono perse le tracce.

Nell’edizione di Libero di sabato 16 giugno eccola però tornare a parlare. Proprio lei, che ora fa mea culpa e ammette: “Sono stata usata dai nemici di Silvio“. Non solo: la bionda Patrizia parla di “complotto” ai suoi danni, e si dice pronta a chiedere udienza a Berlusconi per chiarire quanto accaduto in questi due anni. Al centro della scena pare esserci il suo avvocato (Maria Pia Vigilante, ndr), tanto che la D’Addario ammette: “Mi hanno obbligata a consegnare le cassette con le registrazioni, così come sono stata costretta a dichiarare di essere una escort. Allo stesso modo mi venne imposto di rilasciare decine e decine di interviste, a cominciare da quella concordata dal mio avvocato con il Corriere della Sera, per fare esplodere il caso e arrivare allo scandalo“.

Lui (Berlusconi, ndr) ha ragione quando afferma che certi magistrati lo perseguono ingiustamente e lo colpiscono nella vita privata solo per cancellarlo dalla scena politica – continua -. L’ho provato sulla mia pelle: per danneggiare lui, c’è chi è pronto a usare le persone fragili e sfortunate come me. Io sono stata usata e adesso che non servo più, mi hanno abbandonata“. Insomma, ora anche lei è “vittima del sistema“.

La Lei e Garimberti richiamino subito Michele Santoro e lo rimettano sotto contratto: questa è una storia che lui conosce molto bene, e che ha ancora nuove pagine da scrivere.

“Seminario” con sorpresa

venerdì, maggio 20th, 2011

Devo dire che quando ho letto questa notizia mi è venuto da ridere. Non per la vicenda in se, ma perché se fosse successo in Italia domani saremmo finiti sulle principali edizioni di giornali e telegionali internazionali.

Siamo in Germania, “il motore della ripresa economica mondiale“, come lo definiscono in molti. Ora, forse, si capisce perchè i tedeschi lavorano tanto (e meglio). Per premiare i suoi dipendenti più meritevoli, il gruppo di assicurazioni “Munich Re” ha organizzato un viaggio a Bucarest. La compagnia l’ha definito un semplice “seminario“, a cui hanno partecipato un centinaio di consulenti. In realtà, al seguito, c’erano anche venti prostitute. Sì, avete letto bene: venti escort (ora si chiamano così) che hanno allietato le giornate dei fortunati dipendenti.

Lo scoop lo ha firmato il giornale “Handelsblatt“, ma la notizia è stata confermata (in una e-mail) dalla stessa azienda. Ci sono pure i dettagli: pare infatti che le escort indossassero dei braccialetti colorati per distinguersi dalle semplici hostess. “Quelle con un braccialetto bianco erano assegnate ai manager ed ai migliori venditori“, ha rivelato un testimone, che ha poi aggiunto come un timbro sul braccio delle ragazze più apprezzate permetteva, a fine serata, di capire quali erano state le più richieste.

E per fortuna che i puttanieri siamo noi. Chapeau!