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Posts Tagged ‘Vittorio Feltri’

“Metodo Boffo” alla padana

mercoledì, luglio 27th, 2011

Nella calda estate del 2009 tenne banco il cosiddetto “metodo Boffo“, quello usato dall’allora direttore de Il Giornale Vittorio Feltri per screditare il parigrado di Avvenire, Dino Boffo. I documenti pubblicati sul quotidiano milanese, poi rivelatisi una bufala, ebbero un effetto devastante per l’attuale direttore di Tv 2000, che abbandonò la guida del quotidiano dei vescovi.

A due anni esatti da questa vicenda ecco spuntare quello che i giornali hanno già definito il “metodo Boffo in salsa padana“. Pare infatti che Monica Rizzi (Lega Nord), unica donna nella giunta lombarda di Formigoni e assessore allo Sport e ai Giovani, sia venuta in possesso di informazioni riservate (con la complicità di un maresciallo della Guardia di Finanza, Francesco Cerniglia), per favorire l’ascesa politica di Renzo Bossi, figlio del leader Umberto, tramite il possesso di notizie «sensibili» sugli avversari politici nel Carroccio.

Il tutto con la complicità di una “sensitiva” e titolare dell’agenzia investigativa Cagliostro, Adriana Sossi, sorella di un assessore di un piccolo comune del Bresciano e addetta alla rassegna stampa della Rizzi. Quest’ultima si difende («Sono nella Lega da 25 anni, festeggio le nozze d’argento. Se avessi saputo di dossier e simili porcate, me ne sarei andata un minuto dopo»), ma intanto la sua casa e il suo ufficio sono stati perquisiti dalla polizia giudiziaria. L’avvocato Diddi difende la sua assistita, mentre nessun commento è arrivato dal “Trota“.

Chissà se Renzo, dopo il Web 2.0, ci spiegherà com’è andata davvero.

Feltri, Borghezio e l’idiozia delle loro parole

martedì, luglio 26th, 2011

Il tanto decantato Articolo 21 della nostra Costituzione sancisce la libertà di espressione del pensiero. Ognuno può dire ciò che vuole, dunque, senza ledere il buon costume. Se negli ultimi due giorni questo non è stato leso, o peggio calpestato, è solo perchè a fare notizia sono due personaggi che grazie alle provocazioni e alle sparate hanno costruito la loro immagine: Vittorio Feltri e Mario Borghezio.

Lunedì 25 luglio, in un fondo pubblicato a pagina 3 de “Il Giornale” (http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna&currentArticle=12GIET), Feltri ha etichettato i giovani partecipanti al congresso del partito Laburista come “Incapaci di reagire” perchè, a detta sua, Breivik era uno e loro 500, e quindi si sarebbero potuti difendere evitando la strage. Avrebbero dovuto fare come gli animali, che pensano prima al branco e poi al singolo, ma così non è stato. Se ci fossimo trovati a parlare di una situazione diversa, il discorso dell’esperto giornalista sarebbe stato pienamente condivisibile. Qui, però, la vicenda è un’altra: uno squilibrato che spara all’impazzata sulla folla, senza un obiettivo specifico, ma per uccidere il più possibile (alla fine sono morte più di 70 persone). Non ti tratta di egoismo o di egotismo, come dice lui, ma di attimi in cui la razionalità va a farsi benedire. Anche il direttore di Libero Maurizio Belpietro, in quel mai chiarito “agguato” subito lo scorso anno, fuggì rifugiandosi dentro casa, lasciando sola la sua guardia del corpo in balia del presunto aggressore. Chissà se anche a lui Feltri ha parlato di egoismo ed egotismo per essere fuggito, in difesa della propria incolumità.

L’altro personaggio al centro delle cronache è Mario Borghezio, straconosciuto eurodeputato leghista, al centro delle cronache per le continue boutade a cui ci ha abituati. Quella di martedì 26 luglio ha fatto più notizia delle altre, perchè l’esponente del Carroccio ha dichiarato, intervendo a “La Zanzara” su Radio24: “Il “no” alla società multirazziale, la critica dura alla viltà di un’Europa che pare rassegnata all’invasione islamica e financo la necessità di una risposta identitaria e cristiana di tipo templare al dilagare delle ideologie mondialiste, sono ormai patrimonio comune degli europei, fra cui il sottoscritto“. Tradotto: le idee del mostro di Oslo non sono poi così male.

Nel pomeriggio, intervenendo a Radio Ies, Borghezio ha rincarato la dose: “Ho avuto come l’impressione che questa strage sia servita a qualcosa. Io non penso che lo squilibrato abbia agito con queste finalità, ma chiediamoci: come è possibile che uno così noto alla autorità possa girare in questo modo? Io in Europa rappresento la Padania, non l’Italia – continua l’europarlamentare -. Sono secessionista, sono sempre stato votato solo da padani e in liste padane. Mi sento padano, ma ho la carta d’identità italiana e sono rispettoso delle leggi della Repubblica italiana. Io sono contro quelli che magnano a Roma. Io a Roma ce magno molto poco perchè ci vado poco e malvolentieri. Ma tanta gente di Roma mi chiede di creare sezioni padane nella Capitale! Io non odio i romani, che sono bravissima gente, odio la politica romana!“, conclude.

Non voglio aggiungere alcun commento all’idiozia delle loro parole.