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Il Paese del giorno dopo

mercoledì, luglio 13th, 2016

13631393_10209979458748234_4041745719525105125_nOggi scopriamo che in Italia 9.161 chilometri di ferrovia sui 16.674 totali sono a “binario unico”. Oggi scopriamo che nel tratto dove ieri è avvenuto l’incidente fra i due treni il tempo, tecnologicamente parlando, si è fermato al 1965, presidente del Consiglio Aldo Moro, che il 30 settembre di quell’anno inaugurò la nuova linea elettrificata da Bari a Barletta.

Oggi scopriamo che una direttiva europea (recepita dall’Italia nel decreto legislativo 112/2015) imponeva a tutte le reti ferroviarie interconnesse con quelle europee la modernizzazione di linee e servizi, ma poi dal ministero dei Trasporti non è mai arrivato il decreto e quindi buonanotte ai suonatori.

Oggi scopriamo – e non è la prima volta – che i soldi per la messa in sicurezza della linea Barletta-Bari ci sono: nel programma Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale) l’Europa ha stanziato 180 milioni di euro, rimasti per la maggior parte inutilizzati.

Scopriamo tutto oggi. Perché siamo il Paese del giorno dopo. Quello che piange i propri morti e assicura che «chi ha sbagliato pagherà». Ma poi, ovviamente, non paga mai nessuno, eccezion fatta per il capro espiatorio di turno. In attesa della prossima tragedia.

Neanche le regioni di centrosinistra vogliono i rifiuti della Campania

lunedì, luglio 4th, 2011

Pare proprio che alla fine, parafrasando l’amico Bersani, Luigi De Magistris dovrà «rimboccarsi le maniche» e aiutare gli uomini della nettezza urbana di Napoli a spalare i rifiuti. Nessuno vuole infatti farsi carico delle migliaia di tonnellate di immondizia di cui il capoluogo e l’interland sono invasi. Neanche, come si legge oggi sul Corriere della Sera, le regioni governate dal centrosinistra.

Oltre a Lazio e Lombardia, guidate da esponenti del Pdl (Polverini e Formigoni), anche Emilia, Umbria e la Puglia di Nichi Vendola non intendono aiutare la Campania. Unica eccezione è quella della Toscana. Il Governatore Enrico Rossi è l’unico ad aver affermato: «Risolviamo l’emergenza, poi facciamo a pugni. Il Governo dovrebbe convocare tutte le regioni, ognuno deve fare la sua parte». Le ragioni dei «no» sono le più disparate: «In Umbria - dice l’assessore regionale all’Ambiente Silvano Rometti – delle 7 discariche presenti 4 sono esaurite, e 3 sono in fase di saturazione». Anche Vasco Errani si è tirato indietro, mentre in Puglia ci sono problemi pregressi: dal 2008 sono state smaltite oltre 120.000 tonnellate di immondizia campana, ma i Carabinieri hanno scoperto che nelle discariche pugliesi finiva anche spazzatura ”non sigillata” e “diversa” rispetto a quelle concordata.

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, pochi giorni fa, ha definito «insufficienti» le misure prese dal Governo. Ora, molto probabilmente, dovrà richiamare tutti all’ordine. Prima che sia troppo tardi.