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Posts Tagged ‘fascismo’

Un paese che guarda al passato (e non al futuro)

sabato, maggio 7th, 2011

Aprendo quest’oggi i giornali, e leggendo gli aggiornamenti sui siti dei vari quotidiani, sono rimasto colpito da due storie simili fra loro, che testimoniano come il nostro sia un paese ancorato al passato in maniera forte e che non guarda al futuro.

Roma, quartiere San Paolo. È la mezzanotte di venerdì quando un giovane ricercatore della Facoltà di Lettere all’Università Roma Tre viene avvicinato da un gruppo di quattro ragazzi su due motorini. “Sei un camerata?“, gli chiedono. Lui, sorpreso dalla domanda, risponde di sì. Scatta la furia dei quattro teppisti, che lo picchiano selvaggiamente con calci e pugni e lo colpiscono con i caschi. Morale: trentacinque giorni di prognosi, vista una frattura allo zigomo, due al setto nasale e una frattura perioculare. Il 30enne è ora in ospedale, in attesa di essere operato.

Bari, treno che da Matera porta al capoluogo pugliese. Un controllore delle Ferrovie Appulo Lucane avrebbe insultato un extracomunitario che, sprovvisto di biglietto, si sarebbe sentito dire: “Speriamo che venga Hitler, che ti tagli la testa e che ti metta nel forno crematorio“. Un fatto davvero increscioso, una frase di una gravità inaudita. Un passeggero, presente sulla tratta, ha girato un video, pubblicato su “You Tube” dall’associazione “Il grillaio” di Altamura (vedi qui il servizio del “Tg3″). Lo stesso sarà utile per fare luce su quanto accaduto e, in caso di appurata colpevolezza, per un serio provvedimento disciplinare.

Due notizie in cui si percepisce un clima di ritorno agli anni di piombo da una parte, e addirittuta a quelli delle dittature (in questo caso quella nazista) dall’altra. Siamo nel 2011 e usiamo ancora termini quali fascismonazismo, comunismo. La gente non capisce, o meglio fatica a capire, che sono passati svariati decenni da quelle epoche storiche che hanno segnato profondamente la storia del nostro paese. Bisognerebbe evitare di pronunciare ancora certe parole, mettendole in cantina ricoperte dalla polvere. Il comportamento di alcuni nostri politici di certo non aiuta, ma i cittadini guardino avanti e non indietro. Potrebbe essere un buon inizio. Continuando così, sarà al contrario l’inizio della fine.

Se all’Italia piace scomodare la memoria storica

martedì, aprile 26th, 2011

A noi italiani piace scomodare la memoria storica. Tanto. E allora, nel giorno che avrebbe dovuto celebrare la liberazione dal nazi-fascismo, ecco spuntare l’ennesima vergogna in salsa italica: quell’insegna esposta al quartiere Pigneto di Roma, con su scritto: “Work will make you free” (“Il lavoro vi renderà liberi”), che scimmiotta il più noto “Arbeit macht frei” esposto ad Auschwitz durante la dittatura nazista.

Prima dello sdegno bipartisan è andato in scena il classico scaricabarile. “Colpa di cellule neonaziste”, ha detto l’opposizione; “Provocazione da sinistra”, hanno replicato dalla maggioranza, visto anche lo striscione con tanto di stella a cinque punte con lo slogan “Basta morire uccisi dal lavoro e dall’indifferenza” spuntato nel quartiere e firmato da un “Comitato no morti sul lavoro”. In realtà, l’installazione è stata fatta da un “artista” (qui le virgolette sono d’obbligo) che, al giornalista de “Il Fatto Quotidiano” Luca Telese, ha rivelato che non c’è nessuna connotazione politica dietro al gesto, ma solo la voglia di comunicare la condizione di disagio in cui vivono precari ed extracomunitari.

Quel che è certo è che non è la prima volta che questo tipo di accadimenti occupano le pagine dei giornali. Nel novembre scorso, a Treviso, lo stesso motto (adattato in “Fliegen macht frei“, ovvero “Il volo rende liberi“) era stato utilizzato da Francesco Montagner, gestore dell’Aeroclub, per protestare contro la recinzione dell’area imposta dall’Enac per la sicurezza dell’aeroporto Canova. Se ci ricordassimo che dietro quelle poche e ignobili parole ci sono le vite spezzate di sei milioni di persone, forse eviterremo di ripeterle in continuazione. Forse.