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La differenza fra “good” e “bad” journalism (2)

maggio 10th, 2011 by mercantenotizie

Solo poche settimane fa vi avevo documentato su un episodio che spiegava bene quale fosse la differenza fra giornalismo “buono” e giornalismo “cattivo”. Vi ricorderete la barzelletta di Berlusconi prontamente censurata dalla cronista di parte che, a fine performance, rassicurava il Premier sulla non riproducibilità delle sue dichiarazioni (vedi qui).

Una situazione analoga, che non coinvolge il Presidente del Consiglio ma il ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla, è al centro di questo mio secondo intervento sull’argomento. “Ma perchè i giornalisti non fanno più le domande?“, si chiedono in molti. Lo faccio anche io, che sogno di fare questo mestiere e che vedo politici lasciati totalmente liberi di parlare senza un minimo di contraddittorio.

Durante la presentazione del codice di riforma del settore turistico, il 5 maggio scorso nella sede della presidenza del Consiglio dei ministri, la Brambilla incontra i giornalisti e senza remore esordisce chiedendo: “Va bene se faccio qualche dichiarazione io?“. Ci sono nove microfoni pronti a raccogliere le sue frasi, ma nessuna voce si leva per rispondere: “No!“. E quindi parte il soliloquio (guarda il video de \”Il Fatto Quotidiano\”). In gergo giornalistico la chiamano “smicrofonata“. Detto in parole povere può essere definito come totale asservimento al potente di turno.

Se questo è giornalismo…!

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