Image 01

Archive for giugno 10th, 2011

Caro Santoro, pensa ai precari prima di chiedere un euro a puntata

venerdì, giugno 10th, 2011

Ieri sera, come tutti sapete, c’è stato il non addio Santoro alla Rai. Non l’addio, badate bene, ma il non addio. Perchè i tanti che pensavano di aver messo una pietra sopra a quell’Annozero che provoca molti pruriti a Berlusconi (e non solo), si sono dovuti ricredere quando il Michelone nazionale ha annunciato la sua intenzione di voler continuare a portare avanti la trasmissione, con il consenso dell’azienda (anche se oggi, fra la risposta di Garimberti alla proposta del conduttore e la replica dello stesso sembra essere arrivati davvero ai saluti), percependo un euro a puntata (vedi qui).

Bravo, Santoro, che ottimo professionista che sei: lavoreresti al costo di un caffè! Al servizio pubblico, però, il suo addio non è costato poco. Facciamo due conti: fra TFR, “scivolo” di 24 mesi, chiusura del contenzioso legale e ferie arretrate Santoro percepirà da Viale Mazzini la “modica” cifra di due milioni e 300mila euro (come dipendente Rai aveva uno stipendio di 662mila euro annui). “Ogni puntata di Annozero porta nelle casse mezze vuote dell’azienda un milione e mezzo di euro in pubblicità“, direte voi. Giusto, per carità.

Ma Santoro, che da abile giornalista d’inchiesta qual è conosce anche il numero di cronisti precari che ci sono in Italia (se non lo sa glielo dico io: 24.000, e molti di loro lavorano senza tutela e alcun contratto), non facesse lo sterile demagogo. Lavorare per un euro a puntata? Lo andasse a dire a tutti quei ragazzi che non hanno la fortuna di operare ai suoi livelli e mettono in tasca cinque centesimi per ogni riga di articolo che scrivono. E che, sicuramente, non arriveranno mai a guadagnare quello che lui ha percepito con questo fantasmagorico addio.